Comincia qui una piccola serie di “pillole” sull’imprenditoria. Meglio essere i primi od i migliori, dunque?
Molte persone, imprenditrici o meno, credono che la chiave per la vittoria sul mercato sia creare un prodotto/servizio migliore di quello della concorrenza.
Si tratta, probabilmente, di un’assunzione sbagliata: se si ha una piccolissima fetta di mercato e si decide di ingrandirla battagliando con la competizione più insediata nel mercato, più riconosciuta e meglio finanziata, si è probabilmente con una strategia perdente.
Si sarà violato il primo principio dell’imprenditorialità: occorre creare una categoria nella quale si è i primi!
Corollarii: meglio essere i primi che i migliori; è più facile scolpirsi nella mente del consumatore per primi, che convincerlo che si è meglio di altri.
Quale è il nome del primo “social network”?
Quale è il nome del secondo “social network”?
La facilità nel rispondere la prima delle due precedenti domande ti avrà dimostrato la fondatezza del principio che qui si vuole esporre. (Anche se qualche smanettone obietterà che il primo “network” non sia quello con la f…)
Troppo spesso la marca/azienda dominante è quella che è entrata per prima nella mente dei consumatori. (Coca Cola, Hertz…)
A volte, certo, anche essendo primi si è troppo in ritardo, in contrasto con i tempi.
Altre volte i primi sono semplicemente delle idee troppo bizzarre od inutili (anche se pure di idee inutili a volte è invaso il mercato).
La legge della primazia dei… primi, vale per tutte le nicchie di mercato, tutte le categorie merceologiche, tutti i servizi.
Causa determinante del principio è che molte persone tendono ad andare per inerzia, a preferire ciò che è loro familiare.
Un’ ulteriore motivo della veridicità del principio in discussione è che a volte i primi diventano… il nome generico (quando si realizza il sogno di ogni “marketer”); mi riferisco ai casi in cui si attaccano due estremità di un foglio con lo sotch , oppure a quando si googla qualcosa.
Molte aziende, invece, si ostinano, scervellandosi ed arrovellandosi, a scrutare i prodotti della concorrenza ed a cercare di renderli migliori. Ma ciò tralascia l’importante fatto che il marketing è una battaglia di percezioni, non di realtà: ed il primo prodotto è percepito come il migliore, non quello che realmente è il migliore.
I secondi, dunque, spesso sono destinati a rimanere nel dimenticatoio… Ma vi è una speranza.
Foto di Thomas Millot