Quando avevo difficoltà economiche ed una delle cose che potevo sempre permettermi era volare con la mia fantasia (e meno male!!! Non sottovalutiamo le cose che ci sono date gratis, per favore) sono giunto anche a rimuginare sulla domanda di cui al titolo.
Presto, per l’operare della Legge di Attrazione ho cominciato a sentire persone che parlavano dell’ argomento, ad imbattermi in libri che professavano la necessità dell’abolizione dei soldi ed altre riproposizioni della tematica. Nel bombardamento sulla questione, internet mi ha presentato vari video sul “ signoraggio bancario”, sul “reddito di cittadinanza” e simili. A fine articolo ti propongo un documentario sulla questione.
Se hai un po’ di tempo, ti consiglio di guardare questo documentario che comunque stimola interessanti riflessioni, al di là di quanto la proposta che si fa nello stesso sia condivisibile.
Particolarmente accattivante ed onirica è la parte che comincia al minuto 28, nella quale si abbozza un progetto di società senza denaro. Per lungo tempo, i concetti espressi in questa sezione sono stati al centro di mie riflessioni, e mi hanno mosso emozionalmente. In questo “progetto di società senza denaro” sono presentati come connessi, in rapporto di causa-effetto, l’abolizione del denaro ed il risparmio di risorse ambientali e la salvaguardia del pianeta. Vi si sostiene, in breve, che eliminando la corsa all’accaparramento del “vil denaro” , uno degli effetti benefici sarebbe il minore sfruttamento delle coltivazioni, del petrolio, del legname e di tutte le risorse consumabili.
Eliminandosi la corsa al profitto, secondo il documentario, si genererebbe una facile riduzione dei trasporti delle merci, preferendosi la produzione delle stesse in luoghi quanto più possibile vicini ai luoghi di utilizzo. Non sarebbe necessario, ad esempio, produrre in Cina e trasportare in Europa (con i relativi “costi” per l’ambiente), poichè potrebbe prodursi ciò che è necessario agli Europei nella stessa Europa, essendo scomparsa l’esigenza di tagliare i costi di produzione.
Ancora, non si produrrebbero, come ora si fa – ed è una cosa della quale BISOGNA avere consapevolezza e cercare di contrastare- gli elttrodomestici fatti per durare al massimo tre anni. Nella società utopica, invece, gli oggetti sarebbero prodotti con il fine di durare il più a lungo possibile e per essere facilmente riciclati. Questi risultati sarebbero raggiunti proprio perchè la produzione sarebbe libera dall’imperativo di massimizzare il profitto a scapito della resistenza e riciclabilità dei prodotti.
Inoltre, nell’ utopica società senza denaro, gli oggetti materiali sarebbero immagazzinati in depositi dai quali ciascuno, secondo i propri bisogni, potrebbe attingere, acquistando i beni “in prestito” (come si fa, oggi, nelle biblioteche pubbliche). Questo distribuirebbe più equamente il “benessere materiale” tra i cittadini e, ancora una volta, contribuirebbe a ridurre l’impatto ambientale dei trasporti. Per esempio, trasportati con un UNICO carico, X furgoni dalla Germania al Kazhakhistan (in numero ritenuto necessario alle esigenze del paese a seguito di attenti studi), questi sarebbero a disposizione della popolazione locale fino alla loro distruzione. I furgoni non dovrebbero, quindi, trasportarsi una volta, poi ancora ed ancora secondo il flusso degli ordini, ma nel numero più limitato possibile di viaggi.
Le idee del video, insomma, mi avevano conquistato. Niente di più facile, tra l’altro, perchè operava il più classico dei meccanismi da “volpe e l’uva”: avevo problemi finanziari e mi si presentava una tesi ben strutturata, con fondamenta nella più sublime delle sociologie e delle pulsioni ambientaliste, che eliminava alla radice l’esistenza dei miei problemi finanziari. Come potevo non appropriarmi di questa tesi?
Adesso, a distanza di qualche anno, dopo significativi cambiamenti nella mia vita, non sono più così entusiasticamente favorevole alla tesi-proposta del documentario.
In primo luogo, ne rigetto una delle cause prime: “LA PAURA”… La paura, intesa nel senso chiarito nell’articolo che trovi cliccando qui. E’ la peggiore delle emozioni umane, e nega la nostra natura divina. Essa è inoltre il principale ostacolo a che la Legge di Attrazione ci porti quello che veramente vogliamo.
Il documentario, infatti, si fonda su una demonizzazione del denaro. Il denaro è solo uno strumento. NON è il male, non è “lo sterco del demonio”, e così via.
Il denaro è solamente uno strumento…al più, possiamo sostenere che sia uno strumento POTENTE. Possiamo ritenere che una volta ottenuto può operare in modo molto efficiente ed impattante e che può quindi fare il male con grande rapidità, se chi ne è in possesso lo vuole usare a quel fine. Così come possiamo sostenere che è uno strumento in nome del quale si fanno cose orrende, tra cui deturpare l’ambiente. Tutto ciò, però, non deve essere confuso con le qualità intrinseche del denaro.
L’assenza di denaro, poi, presenterebbe difficoltà pratiche di non poco momento. Chi e come pagherebbe il trasportatore di frutta tropicale in Europa? Come farebbe la compagnia telefonica a pagare i propri operai per mantenere le linee in buono stato? Non escludo la realizzabilità di una simile utopia, ma la stessa richiederebbe una rivoluzione degli usi e costumi dell’umanità di enorme magnitudine. Nei casi precedenti, ad esempio, il trasportatore di frutta potrebbe contare sull’ottenimento di beni e servizi a lui necessari gratis; ma se al momento non ce ne fossero? Avrebbe fornito il servizio “in perdita”. Mi sembra più immediata e percorribile, per la felicità ed il benessere di tutti, la strada del cambiamento delle dinamiche relative al denaro e del rapporto di ciascuno con lo stesso. Questo sito, mirando al miglioramento dell’efficienza dei lettori ed all’acquisto della consapevolezza del potere di ciascuno, si propone di essere un contributo in tal senso.
Rivolgendo ancora l’attenzione all’utopica società senza denaro prospettata dal documentario, si può considerare che vi sarebbero coloro che abuserebbero del sistema, coloro che tenterebbero di prevaricare sul prossimo, ad esempio mirando ad interferire sulla gratuita utilizzabilità dei beni conservati nei magazzini per il beneficio di tutti.
La strada da percorrere, insisto, è il cambiamento delle persone, non l’eliminazione delle banche, dei politici e così via. Il cambiamento RADICALE della società, è BASATO sul cambiamento personale, senza quest’ ultimo, non si ottiene il primo.
Si tratta di una statuizione ENORMEMENTE SEMPLICE, eppure complessa, perchè la tendenza di coloro che non esercitano la consapevolezza (la maggioranza?) è quella di accettare di cambiare SOLO DOPO che “gli altri/ la politica/ …” cambino.
Tornando al tema principale, e per sintetizzare: dopo attente e prolungate riflessioni sostengo che la realizzazione di tale utopia non sarebbe la risoluzione di tutti i problemi attualmente legati al denaro.
Mi sono soffermato su questa questione a FINI PRATICI. Ho voluto fornire, infatti, un ulteriore elemento per aiutare il lettore a raggiungere i traguardi finanziari sperati: “la comprensione che il denaro non è, per se stesso, male”.
Se ti trovi a pensare “si, ok, non c’era bisogno che me lo dicevi tu e che mi facevi scervellare a seguire tutte queste ipotesi”, sii sincero: non hai mai pensato che chi ha molto denaro ha “barato” o rubato? Che se si ha troppo denaro non si è felici o, peggio, si diventa cattivi? Se a queste o domande simili rispondi in modo affermativo, è proprio perchè hai una concezione negativa del denaro, per cui tutto questo discorso ti riguarda.
Uno dei primi passi da fare per raggiungere l’indipendenza economica, per risollevare le proprie finanze e per fare funzionare la Legge di Attrazione per il denaro è proprio quello di rimuovere i preconcetti negativi, spesso nascosti in profondità dentro molti di noi, contro il denaro. Proprio da questi preconcetti è gemmata la concezione del documentario commentato. E proprio in base a questa avversione nei confronti del denaro, spesso nascosta in profondità, lo ripeto, che molti “mettono i bastoni tra le ruote” a se stessi, non riuscendo a raggiungere il benessere economico desiserato.
In base alla Legge di Attrazione, infatti, se il desiderio di ricchezza fosse puro e focalizzato, senza ostacoli, i risultati sperati sarebbero invariabilmente raggiunti.
Riprendedendo i principi del Sistema di cui scrivo, io affermo che il denaro non solo non è negativo, ma che è ENERGIA, come tutto, del resto.
In quanto ENERGIA, il denaro risponde ad altra energia ed obbedisce alle Leggi dell’Universo, tra cui quella di Attrazione. Se la nostra energia, o vibrazione (o, ancora, capacità attrattiva) è negativa, il denaro o non viene, o viene con un carico negativo (quello che accade con il denaro “macchiato di sangue”). Se La nostra capacità vibratoria è positiva, buona e concorde al denaro ed all’ armonia Universale, il denaro fluisce verso di noi. L’eliminazione delle concezioni negative circa il denaro, dell’idea che sia una risorsa scarsa che, quasi sempre, crea difficoltà e problemi, è il primo è più importante passo per attrarlo.
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mmmm… forse sono d’accordo.