Spiritualità

Spiritualità: 4 nuovi approcci per i “Sensi spirituali”

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E se vedessi così?
Scritto da Alexander

Continua la disamina su uno strumento della spiritualità: i Sensi spirituali. Cosa sono? Le percezioni spirituali, molto vicine alle percezioni ordinarie, a volte “solo” una loro rielaborazione di queste ultime. Assicurati di leggere prima l’inizio del percorso spirituale analizzato cliccando qui.

1.Adeguatezza del senso

Come fai a sapere quale particolare filtro sia il migliore per farti percepire al meglio una data situazione? Anche qui il paragone con i sensi ordinari é utile: si impara ad usare questi sensi spirituali come si impara ad usare i sensi abituali da bambino. Da adulto, non faresti l’errore di conoscere qualcuno mordendolo e provando a sapere che sapore ha (con le dovute eccezioni, più o meno perverse). Da bambino, forse, lo avresti fatto, adesso usi occhi ed orecchie. Quindi, nel corso della tua vita, attraverso tentativi ed errori sei arrivato a capire quali sensi usare in che circostanza.

Essendo l’articolo ed il sito rivolti a stimolare il miglioramento personale e la riflessione, faccio una breve digressione: da adulti, si fanno ancora errori di percezione e di utilizzazione dei sensi. A volte ci fissiamo sui canali percettivi sbagliati. Ti é mai capitato di fissare stupito una donna senza capire cosa dicesse? Ti é mai capitato di onorare le tue papille gustative all’eccesso, continuando a rifornirle di cibo grasso e gustoso quando i tuoi occhi ti suggerivano che stavi accumulando un po’ troppo peso?

A volte la realtà e l’obiettività sono estremamente complesse e confuse, e danno segnali contrastanti. In quei casi é positivo il concentrarsi sulla soggetività ed interiorità, che possono dare indicazioni più chiare. Altre volte é la realtà a dare segnali inequivocabili. In questi casi é bene mettere da parte schemi mentali, credenze ed istinti e concentrarsi sul concreto, e su come risolvere o sbrigare una faccenda senza troppa indagine mentale o spirituale.

2.Stereospiritualità

Quando cominci a sentire e percepire la realtà con molteplici strumenti e sensi (anche spirituali), in particolare quando taluni sono in contraddizione, puoi entrare in confusione. Gestire le percezioni sembrerà un’impresa impossibile. Ti accadrà ciò che accade ad un dolce bebé appena venuto al mondo che deve districarsi tra suoni, odori ed immagini completamente aliene. Può accadere di sentirsi sopraffatti da molte informazioni inutili.

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Cosa é la “realtà”?

In questo stadio devi avere pazienza, ci vuole un po’ di pratica per dare un senso a questo groviglio di informazioni provenienti da piani diversi, e per combinarli in un’unica visione coerente. All’inizio ti sarà richiesto un sacco di sforzo consapevole, nel farti domande tipo: “Questa situazione come sarebbe affrontata da un buddista? Da uno piscologo? Da un biologo?” Successivamente, imparerai questo tipo di approccio al livello inconscio, e la fusione delle prospettive e dei segnali provenienti dall’esterno ti sarà più facile, ed otterrai una percezione più ampia in modo automatico. Il procedimento sarà graduale:

Non sarà tutto perfettamente chiaro, ma lo sarà sicuramente molto di più che in precedenza, e sarai molto più attrezzato per risolvere e superare problemi che prima ti affligevano.

Un classico esempio delle connessioni intricate e non apparenti che lo sviluppo dei sensi spirituali aiuta a fare emergere e chiarire é quello del legame tra gli stati emozionali, le credenze religiose e la prosperità economica. I sistemi di credenze tradizionali e diffusi, forniscono un quadro delle “materie” citate che é scorretto e disfunzionale. Il fatto che molte persone abbiano diversi problemi nell’area emozionale, relazionale ed economica é conseguenza e prova della limitata comprensione di quei tre aspetti. Per il denaro, ad esempio, la visione Cattolica “imporrebbe” la povertà, od il rifuggire la prosperità (manipolante il messaggio originale, per giunta). Ebbene, anche se oggi ben pochi vanno in chiesa, sicuramente questo messaggio si é fatto e si fa strada nella mente e nel cuore di molti, trasmettendo l’equazione denaro=male. Se vuoi saperne di più circa il senso spirituale del denaro, clicca qui.

Comunque, se si analizzano i tre aspetti citati (finanze, credenze ed emozionalità) in una prospettiva più ampia, si ottiene un quadro estremamente più chiaro e funzionale.

Cosa significa avere una prospettiva più ampia?

Essere disposti a cogliere le connessioni tra gli aspetti diversi delle situazioni, essere disposti a considerare diversi punti di vista (ad esempio, leggendo la situazione sia come lo farebbe un povero, sia come lo farebbe un ricco, o come lo farebbe una persona piena di senso morale, oppure un amorale, una persona felice od un depresso). Assumendo questa visione d’insieme, diventa molto più facile raggiungere una stabilità emozionale, un’ abbondanza economica ed uno sviluppo spirituale. Una carriera finalizzata ad un traguardo comprensibile avendo una percezione più ampia é quella che ha come fine primario l’aiuto del prossimo, preoccupandosi, nel quotidiano, di dare; con la consapevolezza che se ci si concentra sul dare il ricevere accade da solo. Se ci si concentra con autenticità a fornire valore al prossimo si manifestano abbondanza, felicità ed il senso di avere uno scopo, senza troppa fatica. Questo solo se hai la convinzione sufficiente per lasciare andare le paure e la voglia di controllare tutte le fasi del procedimento “dazione di valore” – “ricezione di abbondanza”. Eppure, moltissimi di noi hanno una programmazione sociale tale da ignorare questa dinamica. Sembra troppo strano che dare=ricevere, allora la cosa non si applica nella vita pratica. Se si assume il corretto punto di vista, invece, la cosa diventa ovvia.

3.Esercita i tuoi sensi spirituali

Come fare, allora per allenare la percezione spirituale? Analogamente a come si fa con i sensi classici. Se vuoi migliorare il tuo orecchio, devi andare a concerti di musica classica e studiare musica…

crescita spirituale e cammino spirituale

Sotto Sopra?

Quindi, trova persone che hanno esperienze e credenze diverse dalle tue, che li aiutano e li migliorano, ed impara. Studia le persone di altri paesi o di culture completamente diverse, e cerca di capire cosa è che li fa andare avanti. Cerca di capire perchè un monaco buddista é così calmo. Come fa un atleta ad essere così in forma? Come fa un milionario ad essere tale? Cerca di incontrare queste persone, leggi i loro libri, e cerca di scoprire cosa li fa “funzionare”.

Se fai queste analisi, ti renderai conto che certi modi di sentire e di percepire sono i responsabili di tali successi. Se fai fatica ad organizzarti per fare dello sport con regolarità, hai una visione diversa della realtà rispetto a quella di un atleta. Puoi però imparare come l’ atleta vede la realtà, e riprodurre la sua percezione e le sue credenze. Se impari a pensare come altri, coinvolti in particolari attività, pensano, riuscirai tu stesso a pensare come loro.

4. Finalmente al di là del condizionamento sociale

La società ci impone di scegliere (se va bene) un certo insieme di credenze, e di identificarci con lo stesso. Ci impone di diventare quelle credenze. Sei capitalista? Sei vegetariano? Sei cattolico? E guai a non rispondere solo con un “SI” o con un “NO”. Domande del genere, travasate nel discorso di questi articoli, equivalgono a chiedere: “Sei la vista? Sei il tatto? Sei l’olfatto?”

Non sarebbe meglio chiedere: “Sai quale é l’approccio cattolico alla vita?” piuttosto che cercare di inquadrare se stessi e gli altri al di fuori od all’interno del gruppo dei cattolici.

Dal momento in cui cominci a legare alcune credenze alla tua identità, limiti il tuo potere di percepire cosa esiste al di fuori del tuo senso del sé artificialmente limitato.

Talvolta l’identificazione con credenze od abilità può essere utile. Se, ad esempio, sei appassionato di musica ed hai talento nel suonare uno strumento, non c’é niente di male nel qualificarsi come “musicista”, ma non bisogna permettere a questa qualifica di bloccare ogni tipo di considerazione che potrebbe farsi come “non musicista”. La visione del mondo di un “non musicista” può atrofizzarsi perché poco usata, ma dovrebbe sempre rimanere a disposizione del “musicista”.

Se sei vegetariano, ad esempio, non dovresti, come fanno in molti, diventare un’estremista del vegetarianesimo. Dovresti sempre conoscere le ragioni di un onnivoro e sapere considerare gli eventuali aspetti positivi di una dieta onnivora. Se lo farai, potresti ottenere nuove prospettive su tutta la questione e raggiungere nuovi livelli di comprensione della tua scelta. Sarai in grado di essere anche più convincente nello spiegare agli onnivori le ragioni per cui sarebbe opportuno che diventassero vegetariani.

In fondo, assumere questa prospettiva il più ampia possibile sulle piccole e grandi questioni della vita altro non vuol dire che avere sempre un forte buon senso.

Ma come, tutta ‘sta storia sui sensi spirituali, sul cammino spirituale, su chissà quale cosa mistica, e vai a finire al buon senso? In un certo… senso, sì.

Quindi, se ti sorprendi ad avere idee contrarie al buon senso, quello é il segnale che dovresti riconsiderare le tue idee e le tue scelte, ed assumere prospettive diverse. Sarebbe meglio questo, piuttosto che “mantenere il punto” ed insistere su delle credenze che ti stanno strette. Il buon senso ha probabilmente ragione.

Ognuno di noi ha la tendenza naturale ad avere paura ed a resistere l’ignoto, quindi é comprensibile se le idee di questo articolo, in particolare quella di lasciare andare convinzioni e credenze, ti mettano in allarme. Diventeresti un tipo completamente immorale? Perderesti la tua identità? Diventeresti un fricchettone? Si tratta di paure completamente infondate. Se riesci ad adottare più filtri percettivi ed ad allenare più sensi, avrai necessariamente migliorato la tua percezione ed avrai accesso ad una quantità e qualità di informazioni superiori. Ciò ti consentirà di scegliere ed agire meglio rimanendo fedele a ciò che é veramente importante per te, a ciò che costituisce la tua vera identità, non quella imposta e posticcia.

Come é possibile che acquisire tutta questa mole di informazioni e (apparentemente) tradire te stesso ti aiuti a fare scelte migliori?

Prima analizzi la situazione da diversi punti di vista, quindi, acquisisci tante informazioni e prospettive, e le lasci arrivare alla tua percezione senza etichettarle e giudicarle. Poi, inserisci nell’equazione il tuo carattere, i tuoi traguardi ed i tuoi ideali. Il risultato é una scelta più accurata, precisa e coerente.

Portati a casa almeno questo concetto:

Puoi e devi migliorare ed aumentare i filtri attraverso cui vedi la realtà. Fatto questo, non potrai che fare scelte migliori. Se hai percezioni limitate e confuse, non puoi che fare scelte confuse ed inefficienti. Più saranno arricchite le tue percezioni, più potrai fare scelte migliori. Grandi percezioni: vita molto più consapevole e capacità di influenzare positivamente il prossimo e di lasciare un segno migliore sulla terra.

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E se vedessi così?

foto di Photoextremist

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