Ognuno di noi ha provato o prova dei sensi di colpa, oppure il rammarico, due facce della stessa medaglia, i primi derivanti dall’aver fatto qualcosa di male, i secondi dal non aver fatto qualcosa di buono.
Ci sentiamo in colpa per il tradimento di quell’amico o per aver ferito un parente, oppure ci tormentiamo perchè non siamo stati sufficientemente elastici da cambiare degli aspetti di noi stessi per salvare una relazione amorosa. O, ancora, nei momenti di sconforto, rimpiangiamo di non avere fatto una data scelta lavorativa.
Nei casi peggiori, il senso di colpa ed il rammarico diventano dei veri e propri incubi ossessivi.
Cosa fare, dunque, per evitare queste emozioni spiacevolissime?
Per quanto abbia studiato e riflettuto sulla crescita personale e sulla spiritualità, avrei delle pretese eccessive se affermassi di poterti spiegare come evitare tali sensazioni e come sconfiggere i sensi di colpa. Farlo sarebbe impossibile, perchè vi sono così tante scelte nella vita da rendere impossibile il prevederle tutte, ed ancora più complicato il potere dare delle istruzioni su come affrontarle.
E’ possibile, però, focalizzare l’attenzione su un “fattore” che è sempre presente quando i sensi di colpa ed il rammarico scavano nell’animo come dei pungoli avvelenati.
Quale è questo fattore?
Semplice: la resistenza al cambiamento.
Mi spiego meglio: e’ importante convincersi che la vita, e tutto quanto esiste nell’Universo, sono necessariamente cose destinate a modificarsi e cambiare. Tutto cambia, tutto scorre.
Noi stessi, ogni secondo che passa, non siamo più gli stessi di prima, sia nel nostro fisico (pensa al ricambio delle cellule della pelle o dei capelli) sia interiormente, perchè sviluppiamo nuove idee e nuovi desideri. In verità, ed il problema è proprio questo, i pensieri, le sensazioni e le idee tendono a rimanere troppo statici.
Per funzionare nella società, con le nostre conoscenze e con i nostri affetti, e per mantenere un senso di identità, un senso dell’ “io sono …” conserviamo e manteniamo una serie di pensieri e dinamiche mentali.
Ciò, entro certi limiti, è utile, funzionale e positivo. Saremmo degli squilibrati se oggi amassimo il nostro compagno e domani lo odiassimo; se oggi fossimo appassionati di uno sport e se domani non ce ne interessassimo proprio, e così via.
Ma questa conservazione della nostra identità e dei nostri pensieri è, in certi casi, estremamente negativa.
Avrai intuito che è negativa quando la colpa od il rammarico si radicano così tanto in noi da diventare parte della nostra identità; per cui ci autocostringiamo a portarli dietro come se fossero essenziali alla nostra stessa esistenza. Questa sofferenza autoindotta è uno degli elementi centrali nella psicologia dei sensi di colpa
Invece, come sostenuto sopra, la natura stessa di tutte le cose implica un cambiamento costante e necessario. Quindi anche il dolore e le colpe sarebbero, per loro propensione, destinati ad affievolirsi e magari a scomparire.
Occorrerebbe convincersi di ciò, e favorire la “degenerazione” delle emozioni e dei sentimenti negativi.
Insisto, la natura delle cose è che le emozioni negative si affievoliscano, noi dobbiamo proprio capire ciò e non combattere questa normale tendenza. Dovremmo, altresì, trasmutare queste emozioni negative in lezioni utili, da utilizzare per non ripetere gli errori e le omissioni alla base delle nostre colpe e dei nostri rammarichi. Così avremmo molta più facilità a vincere i sensi di colpa.
Insomma, accettare il cambiamento può essere un mezzo per ridurre significativamente le sofferenze autoindotte. Troppe volte non si riesce a rinunciare al passato, e nel folle tentativo di riportare in auge le cose belle di questo, si riportano in vita anche i dolori (classico è il caso di quando ci si impunta fino all’ossessione a tornare con un ex).
Altro caso in cui voler fare rivivere il passato è fonte di infelicità si presenta quando si vorrebbe a tutti i costi che le abilità di un tempo, o l’aspetto fisico di un tempo continuino a sussistere.
Insomma, lascia stare il passato, accetta l’ovvietà del cambiamento e goditi il presente che, per quanto possa sembrare nero, ha sicuramente delle perle che attendono solo di essere riscoperte e valorizzate.
Se poi vuoi praticare efficacemente la Legge di Attrazione, è obbligatorio che tu riconosca le gioie del tuo presente e ti concentri su di esse con Gratitudine. Concentrandosi su ciò che “funziona” si ottengono più “cose che funzionano”.