Film Spiritualità

Il cucchiaio non esiste ed altre lezioni dal film Matrix

Legge di attrazione e matrix, i film e la crescita personale
L'intenzione e la volontà creano la realtà
Scritto da Alexander

Do’ per scontato che tuconosca il bellissimo classico di azione e fantascienza dei fratelli Wachowsky: Matrix.

Ebbene, così come nell’articolo sulle varie lezioni spirituali nel film avatar, torno a provare a dare una lettura innovativa di questo altro pezzo di cultura moderna. Sempre con la convinzione che le occasioni di crescita personale ed apprendimento siano ovunque, anche in un film che frettolosamente potrebbe classificarsi tutto sparatorie e calci volanti particolarmente acrobatici. Questione non rilevante è se i creatori fossero consapevoli dei messaggi di crescita personale o non.

Seguimi in questa affascinante rivisitazione:

Bisogna avere i cosiddetti per fare le scelte difficili:

La celeberrima scena in cui “prendi la pillola rossa scendi nella tana del bianconiglio, prendi la blu te ne torni a casa e dimentichi tutto”. Ebbene, il predestinato Neo si scaraventa senza esitazioni sulla scelta che, in teoria, gliela avrebbe dovuta far fare nei pantaloni. Certo, da “predestinato” qualche neurone gli avrà facilitato la scelta, però il ragazzo dimostra un gran coraggio.

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Il coraggio per fare evaporare le paure.

Il punto è che le paure sono dei parassiti devastanti, poichè paralizzano ogni azione positiva ed ogni rinnovamento salvifico nella vita. Spesso, però, sono anche illusorie, e proprio nel secondo in cui si cominciano ad affrontare si manifestano in tutta la loro inconsistenza. Sta a noi, con l’esperienza, fare il callo a scelte sempre più impegnative.

Esistono i cammini predestinati?

Neo era, appunto, un predestinato, agiva come in un piano prestabilito. Tendo a non credere alla predestinazione, anche perchè deresponsabilizza nel caso i risultati che raggiungiamo non ci piacciano, e toglie la soddisfazione se raggiungiamo i traguardi sperati. “Tanto era scritto” non è un modo di pensare costruttivo, insomma. La Legge di Attrazione e la filosofia del pensiero positivo in generale sono fondate sull’asserzione che noi siamo gli artefici del nostro destino, che pensando e desiderando alle esperienze, alle cose, alle persone ed ai luoghi, li sperimentiamo.

Diversi autori che hanno indagato la materia spirituale ritengono che, al massimo, si possa credere ad una predeterminazione di massima nelle nostre vite. La nostra anima, spiegando meglio il concetto, scenderebbe all’esistenza corporea per “sperimentare” una serie di tematiche. Ad esempio: le grandi passioni amorose, l’avidità o la violenza. Vi sarebbe, però, una grande possibilità di manovra all’interno di questi “corsi” che l’anima sceglie di seguire sul piano terrestre; le sarebbe concesso, innanzitutto, di apprendere molto più rapidamente il ruolo, ad esempio, delle passioni travolgenti, e spostarsi verso un’altra esplorazione, così come le sarebbe concesso di derogare a quanto pre-stabilito. Insomma, la predeterminazione sarebbe molto generica e flessibile, ammesso che esista.

Il cucchiaio non esiste…Realizza l’unica verità, che sei tu a piegarti.

Legge di attrazione e matrix, i film e la crescita personale

L’intenzione e la volontà creano la realtà

Ora, riguardo alla frase che ha dato il titolo a quest’ articolo: il piccolo bambino-monaco illuminato, nella sala d’attesa dell’oracolo, dà una grande lezione all’Eletto, spingendolo definitivamente verso la consapevolezza del suo potere. Nel contesto della narrazione, è abbastanza evidente che il significato della frase sia: “Neo, svegliati, quella che tu credi la realtà non è che l’illusione-realtà virtuale che i computer ci hanno messo davanti, e con la tua forza mentale sei in grado di derogare alle leggi della fisica e della materia che fanno parte di questa realtà virtuale”. Le mie conoscenze e convinzioni spirituali, però, mi conducono ad approfondire l’interpretazione:

  • Innanzitutto, la posizione del ragazzo, il suo abbigliamento e la sua testa rasata sono un’inequivocabile riferimento al buddhismo ed alla meditazione.
  • Poi, il senso più profondo della frase è che non esiste separazione tra il cucchiaio (o qualunque cosa percepibile dai sensi) e la nostra mente. Il cucchiaio NON esiste (come corpo separato da noi), quindi noi stessi possiamo modificarne la percezione, ad esempio “piegandoci” e piegando, contemporaneamente e per effetto di ciò, il cucchiaio si piega.

La realtà è sotto i nostri occhi, eppure così sfuggente.

Dietro alla bella donna in rosso si nasconde solo una sequenza di codice di programmazione, così come dietro alle cose che vediamo, sentiamo e tocchiamo c’è un vasto ed insondabile mondo di eterna Energia e vibrazione, che se solo comprendessimo e sentissimo appieno darebbe alle nostre vite tanta più vitalità, gioia e soddisfacimento. Ma la grande ironia è che l’ovvio si nasconde spesso proprio sotto l’ovvietà… per questo diventando enormemente sfuggente.

Oddio siamo vittime delle elitè e dei complotti…

In Matrix sono i computer, nel nostro mondo sono le banche, i massoni, i bildeberg questo e quell’altro. Ma se solo ci svegliassimo, se solo ci rendessimo veramente conto che, per dirla con il piccolo monaco di cui sopra, “le massonerie non esistono… siamo noi ad esistere”, l’angustia si dissolverebbe molto presto. Poi, a sentire l’agente Smith nel dialogo finale, i computer ci avrebbero fatto il favore di provare a ripulire il tanfo e lo sfacelo che l’umanità sola è in grado di fare…

Nella realtà dei computer i virus saremmo noi!

Certo, se non stiamo attenti alla nostra dipendenza dei telefonini e social networks varii, saremo sicuramente dominati dai computer, ma, ancora… dipende solo da noi il farci dominare, od usarli come i potenti strumenti che sono, che, semmai, possono essere al servizio del bene e del miglioramento delle conoscenze.

Tu? Sei preonto a lasciare andare via tutto: dubbio,paura, incredulità….

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