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Diventare una celebrità? Danni delle celebrità monouso

Alcuni dei costi occulti del "pavoneggiarsi"
Scritto da Alexander

Torno a suggerire una riflessione sui cosiddetti, almeno su queste pagine, “media tradizionali”. In quest’articolo vorrei sottolineare al lettore orientato alla crescita ed al miglioramento personali come le “celebrità” siano dannose. Lo sono per almeno un paio di motivi; qui mi focalizzo su uno di questi: le “celebrità” o “VIP” contribuiscono, seppur indirettamente e loro malgrado, a frustrare le potenzialità di successo personale e finanziario. Come sempre cerco di fare su queste pagine virtuali, non imprimo cattiveria nelle parole che scrivo, e non colpisco nessuno in particolare, men che meno i vip, che spesso, come il titolo indica, sono loro stesse vittime di un sistema impersonale e spesso fuori controllo. E sottolineo, prima di proseguire, che a te che leggi, come sempre, è data la scelta di proteggerti dai fenomeni negativi che descriverò, semplicemente capendo ed esercitando la tua volontà. Insomma, se sei alla ricerca di informazioni su come diventare una celebrità, non le troverai…

Come è, allora, che queste celebrità – o meglio: la consumazione idolatrica delle loro vite- possono rovinare l’uomo comune?

Bene, tanto per cominciare, proiettando la loro immagine di “successo”, felicità, ricchezza e di grandi epopee sentimentali vissute, forniscono ad alcuni tra i “comuni mortali” dei motivi di invidia. Queste persone, anzichè concentrarsi sui tesori che la loro vita gli offre, si logorano ad immaginarsi nei panni dei vip, investendo energie preziose nel sognare una vita “patinata” come quella dei vip stessi; a chi obiettasse sostenendo che la vita sia banale e priva di fenomeni preziosi, invito alla lettura dell’articolo sulla forza miracolosa della gratitudine.

In secondo luogo, accade che modelle, attrici e varie bellissime, con l’alleanza di fotografi e stilisti, forniscano un modello di bellezza irreale che crea vari scompensi. Oltre al risaputo pericolo che rappresenta lo spacciare un modello di anoressìa come modello dominante e preferibile, il quale diventa concreto quando vi siano anime deboli così sventurate da seguirelo, vi è un pericolo forse più  leggiadro, ma comunque dannoso. Mi riferisco, nella dialettica uomo-donna, all’altro lato della storia; cioè al fatto che molti ragazzi, ad un livello completamente inconsapevole, possono arrivare a convincersi che una donna bella sia tale solo se rientrante nei canoni dettati dalla moda, dai film e dalla televisione. Certo, prima o poi si arriva a capire che le donne dei film esistono solamente lì, nei film, ma quante occasioni di contatto con l’altro sesso possono andare perdute mentre l’adolescente persegue quel modello irreale di bellezza?

Discorso analogo vale per i modelli maschi. Laddove, fortunatamente, non è l’anoressìa (o quasi) ad essere incontrovertibilmente elevata ad ideale, ma il fisico palestrato. Ma anche quest’imposizione può comportare frustrazioni e traumi inutili. Fermo rimanendo che consiglio fortemente di tendere ad avere un’alimentazione sana e quasi totalmente vegetariana, e di “mantenersi in forma” dedicando diverso tempo all’attività fisica (per il bene di corpo e spirito).

Un’ulteriore danno che l’ “industria dei media delle celebrità” crea è quello, appunto, di presentare un’industria (intesa come settore del mondo degli affari) fondata su valori intellettuali ed etici di dubbia qualità e, soprattutto, nella quale solo pochissimi possono eccellere. Per ogni presentatore x, attrice y, modella che arriva sotto le luci della ribalta, ve ne sono centinaia che falliscono. Spessissimo, poi, il “successo” nel mondo dello spettacolo è breve e, il che è peggio, dipendente dai capricci di un qualche superiore. Sconsiglio fortemente, all’eventuale giovanissimo che stia leggendo, di coltivare sogni di gloria nel mondo dello spettacolo, se per lui questo è un veicolo per la fama e la solidità finanziaria.

Lo sconsiglio non già perchè non si debba volere raggiungere le cose apparentemente impossibili o difficili: l’intera idea di questo sito e di aiutare chiunque a raggiungere qualunque traguardo, superando le limitazioni che, in ultima analisi, solo noi ci auto-infliggiamo. Bensì, sconsiglio di ricercare la ricchezza tramite il mondo dello spettacolo perchè, a parità di difficoltà nel raggiungerla, altri modalità per perseguirla dipendono più dalle nostre forze che dal capriccio di altri (produttori TV, ad esempio); non solo, altri modi di fare denaro possono essere più utili alla società, essendo anche più soddisfacenti sul lungo periodo. In altri termini: io credo che per diventare ricchi, una delle parole chiave da tenere presenti sia: “indipendenza“; un’altro concetto è: “controllo delle risorse“. Nel mondo dello spettacolo spesso la celebrità è una risorsa essa stessa, e non è certo in posizione di controllo sui propri destini.

Quanto alla vacuità della brama di agognare alla notorietà conseguente al diventare una celebrità, si tratta di una tematica sulla quale è meglio non intrattenersi proprio.

Alcuni dei costi occulti del “pavoneggiarsi”

Foto di Michael Hacker

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